Natura giuridica e ratio del reato continuato
Affrontando il problema della natura giuridica e della ratio del reato continuato, la Corte di Cassazione, sez. I Penale, con sentenza 14 dicembre 2010 - 19 gennaio 2011, n. 1405, Presidente Chieffi, Relatore Cassano, ha rammentato che "la disciplina del concorso formale di reati o del reato continuato persegue la finalita' di mitigare l'effetto del cumulo materiale delle pene, cui viene sostituito un cumulo giuridico, e che, in particolare dopo la novella del 1974, l'estensione dell'operativita' del sistema del cumulo giuridico della pena previsto dall'art. 81 cpv. cod. pen. e' espressione del rifiuto dell'automatismo repressivo proprio del cumulo materiale e dell'accentuazione del carattere personale della responsabilita' penale, con conseguente esaltazione del ruolo e del senso di responsabilita' del giudice nell'adeguamento della pena alla personalita' del reo (Sez. Un. 26 febbraio 1997, n. 1; Sez. Un. 30 giugno 1999, n. 14). ..l'unificazione legislativa dei reati deve affermarsi, qualora vi sia una disposizione apposita in tal senso ovvero la soluzione unitaria garantisca un risultato favorevole al reo, non dovendo e non potendo dimenticarsi che il trattamento di maggior favore per il reo e' alla base della ratio del reato continuato (Sez. un., 10 ottobre 1981, n. 10928; Sez. un., 26 novembre 1997, n. 15, in tema di scioglimento del cumulo, oltre che ai fini appena menzionati, anche in vista dell'individuazione del termine di prescrizione del reato; in senso conforme Sez. un. 16 novembre 1989, n. 18 e Sez. Un., 24 gennaio 1996, Panigoni, n. 2780 in materia di applicazione dell'indulto a reati uniti sotto il vincolo della continuazione con altri che non ne possano beneficiare; Sez. 1, 11 maggio 1998, n. 2624 a proposito della revoca dell'indulto condizionato in presenza dell'irrogazione di una pena unica in ordine a piu' delitti unificati dalla continuazione; Sez. 1, 3 luglio 1998, n. 3986 sulla scissione del reato continuato ai fini dell'applicazione dell'amnistia e dell'indulto; Sez. 3, 2 giugno 1999, n. 2070 in tema di applicazione della sostituzione delle pene detentive brevi, L. 24 novembre 1981, ex art. 53, u.c. in caso di reato continuato).
Nella medesima prospettiva interpretativa, osserva la Corte, questa Corte ha stabilito che il cumulo non si scioglie ed opera il principio della fictio iuris unificante ogniqualvolta la considerazione unitaria sia piu' favorevole al reo (Sez. un., 21 luglio 1995, Zouine, C.E.D. n. 201549; Sez. 2, 20 novembre 1998, n. 8599 e Sez. 2, 13 novembre 2000, n. 1477 in materia di concessione della sospensione condizionale della pena; Sez. 2, 20 novembre 1980, n. 11774 in tema di perdono giudiziale; cfr. anche Corte Cost. 5 luglio 1973, n. 108 e Corte cost., 7 luglio 1976, n. 154).
Rassegna Giurisprudenziale